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Fumo e prediabete possono triplicare il rischio di ictus nei giovani

La revisione su oltre 1milione di pazienti ha dimostrato che il danno cerebrale può colpire anche persone sotto i 45 anni predisposte al diabete e fumatori assidui.

I giovani adulti che fumano in modo assiduo e presentano una forma di prediabete (livelli di zucchero nel sangue superiori al normale che possono progredire in diabete di tipo 2) sono tre volte più a rischio di ictus rispetto ai coetanei che non hanno altri fattori di rischio cardiovascolare. Lo dimostra uno studio preliminare presentato alle Scientific Sessions 2023 dell’American Heart Association. «Questi risultati giustificano uno screening precoce e strategie di prevenzione del prediabete nei giovani consumatori di tabacco al fine di ridurre il rischio di ictus», ha affermato l’autore dello studio Advait Vasavada, del Medical center dell’Università del Nebraska a Omaha. Insomma, se ancora ce ne fosse bisogno, c’è la conferma che l’ictus può colpire anche prima dei 45 anni e che il fumo (come l’alcol) ha un effetto moltiplicatore del rischio.

Il campione esaminato

I ricercatori hanno utilizzato il National Inpatient Sample, un ampio database nazionale, per analizzare i ricoveri ospedalieri negli Stati Uniti nel 2019 per oltre 1 milione di giovani consumatori di tabacco (tra i 18 e i 44 anni di età). Tutti erano considerati metabolicamente sani, non avendo fattori di rischio noti di malattie cardiovascolari come ipertensione, diabete di tipo 2, colesterolo alto o obesità. Tutti avevano una diagnosi come consumatori di tabacco a lungo termine o abituali, dipendenti dalla nicotina, e avevano difficoltà a ridurne la quantità utilizzata.

Tra i ricoverati in ospedale, circa due su 1.000 avevano il prediabete e dipendevano dal consumo di tabacco. Il prediabete è un livello di zucchero nel sangue a digiuno superiore al normale che può progredire fino alla diagnosi di diabete di tipo 2. Le persone con prediabete corrono anche un rischio maggiore di malattie cardiache e ictus, tuttavia, questi rischi possono essere ridotti attraverso cambiamenti nello stile di vita come mangiare cibi sani, perdita di peso e maggiore attività fisica.

Il confronto

Confrontando i consumatori di tabacco ospedalizzati con prediabete con quelli senza prediabete, i ricercatori hanno scoperto: tassi più elevati di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco, 19,2% contro 11,7%, rispettivamente), precedente infarto (1,5% contro 0,4%, rispettivamente) e malattia renale cronica (2,5% contro 0,9%, rispettivamente); una maggiore probabilità che il ricovero sia dovuto a infarto, ictus o insufficienza cardiaca (rispettivamente 2,9% contro 1,4%); una maggiore probabilità che il ricovero sia dovuto a un ictus (1,9% contro 0,5%, rispettivamente). Tenendo anche conto di numerosi possibili fattori che potrebbero incidere (tra cui età, razza, sesso, reddito familiare, abuso di alcol o droghe e alcune altre patologie), i consumatori di tabacco ospedalizzati con prediabete presentavano un rischio 3,31 volte più elevato che il ricovero fosse dovuto ad un ictus.

Il consiglio: ridurre il fumo e meglio ancora smettere

«Se sei un giovane adulto metabolicamente sano e dipendente dal consumo di tabacco è saggio ridurre, ma meglio ancora eliminar, e completamente, il consumo di tabacco . Vale anche la pena notare che avere il prediabete può aumentare significativamente il rischio di avere un ictus in giovane età, anche se non si usano prodotti del tabacco», ha detto Vasavada. «È consigliabile sviluppare uno stile di vita complessivamente sano, oltre a garantire che il livello di zucchero nel sangue sia ben controllato e misurato durante le visite preventive di routine». Esa M. Davis, membro del Comitato per la droga, l’alcol e il tabacco dell’American Heart Association, ha sottolineato che i risultati dello studio forniscono un’ulteriore prova del motivo per cui l’uso del tabacco è pericoloso e che smettere è essenziale per la prevenzione delle malattie cardiache e dell’ictus. «Il solo prediabete rappresenta già un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari», ha affermato. «L’aggiunta del consumo di tabacco aumenta notevolmente il rischio di avere un ictus, e quindi è più importante lavorare sugli sforzi per smettere di fumare».

L’ictus non è una patologia solo «per vecchi»

Davis è professore di Medicina di famiglia e di comunità e preside associato senior per la Salute della popolazione e la medicina di comunità presso la Scuola di Medicina dell’Università del Maryland a Baltimora. «I giovani di solito hanno l’impressione che l’ictus si verifichi negli individui più anziani, all’età dei loro nonni. Ma stiamo iniziando a vedere prove, come in questo studio, che non è così, gli ictus si verificano in età più giovane», ha detto. «La cosa più importante che si può fare per la salute del cuore e per ridurre il rischio di ictus e malattie cardiache è smettere di fumare. E questo studio indica che se si ha il prediabete, è ancora più importante smettere di fumare il prima possibile, perché il rischio di ictus e malattie cardiache diventa molto più alto e può verificarsi molto prima». Background dello studio:

Un database che registra 7-8milioni di ricoveri l’anno

Lo studio consisteva in un’analisi delle cartelle cliniche elettroniche del campione ricoverato nazionale del 2019. Il database registra 7-8 milioni di ricoveri ospedalieri ogni anno. Nel complesso, entrambi i gruppi erano costituiti principalmente da adulti bianchi; tuttavia, il gruppo non prediabetico aveva più adulti bianchi (rispettivamente 67,9% contro 45,7%). Il gruppo prediabete aveva una percentuale più elevata di adulti neri rispetto al gruppo non prediabete (rispettivamente 33,8% contro 17,7%). L’età media dei soggetti con prediabete era di 36 anni. In questo studio, tra i giovani consumatori di tabacco ospedalizzati, quelli con prediabete erano più anziani (età media 36 vs 31 anni, rispettivamente) e, più spesso, erano maschi. Su 1.017.540 giovani consumatori di tabacco ospedalizzati, 2.390 (0,2%) avevano livelli di zucchero nel sangue più alti del normale, soddisfacendo i criteri per il prediabete. L’analisi ha incluso tutte le forme di consumo di tabacco; tuttavia, non erano disponibili informazioni aggiuntive per classificare il tipo di utilizzo.

Le limitazioni dello studio

Lo studio presentava diverse limitazioni, incluso il fatto che esaminava i dati dei pazienti provenienti dalle cartelle cliniche; l’utilizzo di un database che può contenere errori di codifica; informazioni mancanti sul motivo esatto di ciascun ricovero; e la mancanza di dati di follow-up. Sebbene i ricercatori siano stati in grado di considerare e correggere numerosi fattori che potrebbero aver influenzato il rischio di ictus, potrebbero esserci fattori non riconosciuti che sono stati trascurati o non inclusi. «Avevamo solo informazioni sui tassi di ictus e altri eventi cardiaci associati a un singolo ricovero ospedaliero. Sarebbero necessari studi prospettici per esaminare il tasso di ictus nel tempo nei giovani consumatori di tabacco con e senza prediabete», ha spiegato Davis.

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