Guai a mangiare le uova, fanno aumentare il colesterolo. E anche se non c’è una soglia uguale per tutti, averlo alto è un problema solo da una certa età in avanti. In tre frasi due errori: quanti sanno riconoscere l’affermazione giusta fra le tre precedenti? Forse non molti e per questo domani, martedì 26 settembre, i lettori del Corriere della Sera potranno trovare in edicola, gratis, la guida «Colesterolo, tutto quello che bisogna sapere»: un’occasione preziosa per conoscere meglio questo fattore di rischio cardiovascolare, che è tuttora fra i maggiori responsabili di eventi come infarti e ictus, ma su cui abbondano ancora falsi miti, dubbi e incertezze.
«Buono» e «cattivo»
Per fare chiarezza Pasquale Perrone Filardi, docente di cardiologia dell’Università Federico II di Napoli e presidente della Società Italiana di Cardiologia, ha risposto a 50 domande che spaziano dalle informazioni utili per capire che cosa siano il colesterolo «buono» e quello «cattivo» alle indicazioni per una dieta che aiuti a tenere sotto controllo i livelli del pericoloso colesterolo Ldl, dalle opportunità per abbassare i valori quando sono troppo alti all’importanza di conoscere il proprio grado di rischio cardiovascolare.
Fegato e cervello
Si potrà così scoprire a che cosa serve il colesterolo e come viene prodotto: questa sostanza organica grassa è infatti fondamentale per il nostro organismo, per esempio per il cervello dove si trova ben il 25 per cento di tutto il colesterolo nel nostro corpo, e lo è al punto che gran parte di quello che troviamo in circolo non arriva da quel che mangiamo ma viene prodotto dal fegato, che adatta la sintesi di questa molecola in base al fabbisogno dei tessuti in modo che non venga mai a mancare.
Perché troppo fa male
Poi, certo, c’è anche l’altro lato della medaglia: il colesterolo «cattivo», l’Ldl si «attacca» alle arterie, le ispessisce e le irrigidisce e così compromette una buona circolazione portando ad aterosclerosi e a placche e trombi che, staccandosi, possono provocare eventi cardiovascolari gravi. Non a caso l’eccesso di grassi nel sangue si ritiene responsabile di circa il 55 per cento del rischio complessivo di andare incontro a un infarto, perciò un’ampia parte della guida è dedicata a capire quali siano i valori desiderabili di colesterolo e come fare a raggiungerli con lo stile di vita (si vedano i consigli alimentari qui sotto) o, se necessario, con farmaci e/o integratori, dando indicazioni sugli uni e gli altri per chiarire per esempio quali siano le opportunità offerte dai tanti nuovi medicinali approvati negli ultimi anni oppure quando e quanto servano i nutraceutici anti-colesterolo. Tutte informazioni che potranno aiutare a chiarirsi le idee prima di parlare con il proprio medico dei risultati degli esami del sangue, per essere più consapevoli e affrontare al meglio i cambiamenti delle abitudini o le eventuali terapie necessarie.
Differenze di genere
A questo si aggiunge una corposa sezione dedicata a dissipare i dubbi più comuni sul tema colesterolo, dai cibi che è bene ridurre o eliminare ai motivi per cui il colesterolo Ldl sale nelle donne dopo la menopausa e in generale andando avanti con l’età (ma non è un destino inevitabile), dal momento in cui è bene iniziare a misurarlo alla frequenza con cui sottoporsi ai test, fino ai consigli per conoscere il proprio livello di rischio cardiovascolare in maniera semplice, con una piccola autodiagnosi. Perché l’affermazione giusta, delle tre all’inizio di questo articolo, è che non esiste una soglia di colesterolo giusta per tutti perché i valori entro cui mantenersi variano proprio a seconda del rischio cardiovascolare individuale. Le altre due frasi? Errori marchiani: il colesterolo troppo alto fa male anche da giovani (più anni passiamo coi livelli oltre la soglia, peggio è) e le uova sono state ampiamente scagionate.