La chirurgia del futuro

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Beatrice Iazzetta 05/06/2024

Con chirurgia robotica si indica un tipo di operazione eseguita tramite l’utilizzo del robot, una macchina che aiuta il Chirurgo ad eseguire interventi con estrema precisione, riproducendo i movimenti della mano umana all’interno delle cavità corporee.

Lo strumento chirurgico viene fissato alle 4 braccia del robot, queste braccia vengono poi gestite e mosse dal chirurgo specialista attraverso 2 manopole presenti su una Consolle posta in remoto; quindi, non c’è bisogno che il Chirurgo si trovi fisicamente in sala operatoria, poiché tutto può essere controllato da una postazione informatica.

Questo tipo di chirurgia si esegue sotto anestesia totale.

La storia della chirurgia robotica ha inizio alla fine degli anni ’50, quando fu messo a punto il primo dispositivo chirurgico robotico, denominato Robotic Assisted Micro Surgery (RAMS), progettato per l’esecuzione di interventi di microchirurgia in situazioni belliche per curare i feriti di guerra da postazioni remote.

Nel 1985 il primo robot chirurgico è stato il Puma 560, il quale veniva usato per eseguire biopsie neurochirurgiche.

Ancora, il robot da Vinci ha ricevuto l'approvazione nel 2000 e ha man mano acquisito fette sempre maggiori di mercato, arrivando ad avere il monopolio nella vendita dei robot chirurgici.

Il 9 settembre 2001 è stato realizzato per la prima volta un intervento di colecistectomia in telechirurgia transatlantica, segnando di fatto l’inizio di una nuova era. Per questa operazione venne utilizzato il sistema Zeus; il chirurgo operatore si trovava a New York e il paziente a 6200km di distanza nella città di Strasburgo.

 

Vantaggi della chirurgia robotica

I vantaggi della chirurgia robotica riguardano allo stesso modo sia il chirurgo che il paziente.

Per quanto riguarda il medico:

  • aumenta il comfort durante l’operazione chirurgica grazie all’ergonomia della consolle;
  • offre la possibilità di vedere il campo operatorio in tre dimensioni e di utilizzare movimenti naturali simili a quelli delle mani e delle braccia;
  • riesce a filtrare e rendere pressoché impossibili eventuali tremori dell’operatore alla consolle;
  • elimina l’effetto fulcro, consentendo al chirurgo di eseguire movimenti più normali, tipici della chirurgia open;
  • consente un’estrema facilità di accesso ad anatomie “difficoltose”;

Vantaggi per il paziente:

  • prevede incisioni minime con notevole diminuzione del dolore post-operatorio;
  • limita le perdite di sangue e quindi la necessità di trasfusioni;
  • riduce la probabilità di infezioni del sito chirurgico;
  • riduce notevolmente i tempi di recupero e quindi favorisce un più rapido ritorno alla normalità;
  • riduce l’ospedalizzazione con un risparmio non trascurabile dal punto di vista economico.

 

Svantaggi della chirurgia robotica

Per quanto riguarda gli svantaggi della chirurgia robotica, invece, essi si focalizzano intorno a tre aree:

  • Costo del sistema, quasi 2 milioni di euro; e della strumentazione, poiché gli strumenti sono parzialmente riutilizzabili, i costi sono sostanziali.
  • Set up del robot e sua logistica: problemi durante il settaggio del sistema, problemi legati alla comunicazione tra chirurgo che opera e il resto del team chirurgico in sala operatoria.
  • Safety: il sistema robotico e la strumentazione potrebbero dare ai chirurghi un falso senso di sicurezza dal punto di vista della percezione tradizionale.

 

Perché si esegue?

La chirurgia robotica è molto precisa e, pertanto, molto più sicura rispetto alla classica per i pazienti.

Questo tipo di chirurgia può essere eseguita in diversi procedimenti, come per esempio:

  • Asportazione della cistifellea
  • Isterectomia
  • Trapianto di rene
  • Profiloplastica
  • Prostatectomia radicale

Ma in cosa consiste?

Il Chirurgo, controlla gli strumenti da una postazione informatica, che può anche non essere collocata all’interno della sala operatoria. Da questa postazione, attraverso 2 manopole ed una serie di pedali, dirige i movimenti delle 4 braccia del robot; queste ultime sono a loro volta collegate agli strumenti chirurgici miniaturizzati introdotti nell’addome del paziente mediante piccole incisioni.

La visione è garantita da una telecamera che permette al Chirurgo di vedere le immagini in 3D dell’interno del corpo del paziente e di portare a termine l’intervento. Il robot, dunque, imita i movimenti della mano dello specialista per eseguire l’operazione.

Come prepararsi prima e come comportarsi dopo l’operazione robotica

Durante le 8 ore precedenti l’operazione non si può bere né mangiare ed è possibile che, il giorno prima dell’intervento il paziente debba pulire l’intestino con un clistere o un lassativo.

Inoltre, è importante sospendere l’assunzione di farmaci anticoagulanti, antinfiammatori, vitamine e altri integratori, nei 10 giorni precedenti l’intervento.

Per quanto riguarda il postintervento, al paziente vengono rimossi a fine intervento o al massimo nelle 24/48 ore successive il sondino naso gastrico ed il catetere vescicale. La sera stessa dell’intervento, o la mattina successiva, il paziente viene mobilizzato e assume un pasto semplice.

Il dolore post-operatorio è quasi del tutto assente e la dimissione avviene generalmente verso il quarto o quinto giorno post-operatori.

Oggi con il nuovo sistema robotico ‘monobraccio’ non servono più le classiche quattro incisioni nella parete addominale per inserire i bracci robotici operatori, ma ne è sufficiente una sola, della grandezza massimo di una moneta.

Così il recupero post-operatorio si accorcia al minimo indispensabile e in futuro i pazienti potranno tornare a casa dopo poche ore dall’intervento.

Francesco Porpiglia, professore di Urologia nel Dipartimento di oncologia dell’Università di Torino, coadiuvato dall’equipe dell’Urologia dell’Irccs Candiolo, ha appena operato i primi due pazienti con il nuovo metodo che, in futuro, consentirà di rendere l’intervento di rimozione di un tumore alla prostata e rene una procedura rapida, da eseguire con un ricovero di 24-48 ore.

Il nuovo robot Da Vinci Sp, ha un unico braccio robotico che offre la possibilità di eseguire interventi chirurgici complessi attraverso un unico accesso, sfruttando laddove possibile, orifizi naturali per raggiungere gli organi senza ledere la parete muscolare. Lo strumento, una volta inserito, permette una grande capacità di manovra in spazi anatomici molto ristretti, in questo modo l’intervento diventa ultra-preciso, ma anche mininvasivo grazie al singolo accesso di circa 3 cm. Il braccio è equipaggiato da tre strumenti chirurgici evoluti che consentono una mobilità molto maggiore rispetto alla mano umana e con un endoscopio super-flessibile e orientabile per la miglior visione in alta definizione del campo operatorio, tutti controllati direttamente dal chirurgo.

Per il paziente significa ridurre il trauma e l’infiammazione, diminuendo notevolmente il dolore post-operatorio e tagliando i tempi del recupero, con benefici che sono anche estetici e psicologici.

La chirurgia robotica è peculiarità di ancora pochi ospedali, a causa dei suoi costi. Tuttavia grazie alla sua versatilità ed efficacia si sta rapidamente espandendo.

Attualmente, tutta la Chirurgia dell’Apparato Digerente può essere condotta con tecnica chirurgica: dallo stomaco al colon-retto, dal pancreas al fegato e ai reni, fino ad arrivare al prelievo e al trapianto di fegato e reni da donatore vivente. Tale metodica è poi applicata in tutta la Chirurgia Urologica, Ginecologica e di Chirurgia Toracica.

La chirurgia robotica offre il vantaggio di necessitare di incisioni più piccole e di essere molto precisa; inoltre, i tempi di guarigione e il dolore legato all’intervento sono minori.

L’obiettivo dell’adozione di questa innovativa tecnologia, è quello di poter offrire a ciascun paziente una chirurgia sempre più precisa e personalizzata, senza compromettere l’efficacia oncologica e massimizzando i risultati funzionali e di rapida ripresa della vita quotidiana del paziente grazie al minimo impatto dell’intervento.