Esistono le allergie al sole? Come curare le intolleranze della pelle ai raggi solari

Image
31/07/2023

Non esistono vere e proprie allergie al sole, ma delle condizioni di ipersensibilità e intolleranza della pelle ai raggi solari, che in genere si manifestano con delle eruzioni cutanee pruriginose. «Avere un fototipo chiaro è un fattore di rischio ma può colpire tutti i tipi di pelle. Le cause sono ancora poco note, può esserci una predisposizione genetica oppure la reazione può essere innescata dall’utilizzo di farmaci, in particolare antibiotici, o da prodotti cosmetici contenenti sostanze chimiche» spiega Giuseppe Argenziano, ordinario in dermatologia all’università Vanvitelli di Napoli e presidente della Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse.

La dermatite polimorfa solare

La forma più diffusa tra quelle che comunemente vengono dette “allergie solari” è la dermatite polimorfa solare. Insorge in entrambi i sessi, ma le donne sono quelle più soggette. «La fascia di età maggiormente interessata è dai 20-30 anni ai 50» specifica Argenziano. Per prevenire la reazione infiammatoria e abituare la pelle ai raggi solari, infatti, si raccomanda un’esposizione graduale all’aria aperta già dalla primavera e sedute ambulatoriali di fototerapia mediante lampade speciali che emettono raggi ultravioletti di tipo A e B, diverse da quelle abbronzanti».

Come si presenta

La dermatite polimorfa solare come si presenta? «Con delle piccole papule rossastre pruriginose nelle parti del corpo che durante la maggior parte dell’anno non sono esposte al sole, in particolare spalle, collo e petto. Mentre nelle sedi più scoperte la cute ha sviluppato un meccanismo di tolleranza al sole - dice il professore -. Questi segni compaiono a distanza di qualche ora o giorno da un’esposizione intensa ai raggi ultravioletti ma non lasciano cicatrici una volta curati e guariti». Altri possibili sintomi in associazione alle papule: febbre, mal di testa, senso di stanchezza e pressione bassa.

La diagnosi

Lo specialista di riferimento a cui rivolgersi è il dermatologo, “che potrà diagnosticare questa forma di dermatite attraverso un test di fotosensibilità e in caso di positività prescrivere una cura con crema al cortisone e antistaminici» informa Argenziano. Oltre alla terapia farmacologica, «è indispensabile indossare indumenti di protezione, inclusi cappello e occhiali da sole, usare creme che schermino totalmente dai raggi ultravioletti, anche se il cielo è nuvoloso, e mettersi al riparo dal sole nelle ore in cui i raggi sono più forti, dalle 10 alle 16 - sottolinea il medico -. Nel giro di una decina di giorni il problema si risolve. Bisogna abituare la pelle alla luce solare in maniera graduale e ripetuta a partire dai mesi primaverali per impedire l’eruzione delle papule o un loro ritorno aggressivo».

Le fotoallergie

Esistono altre forme delle cosidette «allergie solari», ma molto meno frequenti: l’orticaria solare, che compare dopo circa 30 minuti dall’esposizione intensa, e la prurigo attinica, caratterizzata da papule, che possono arrivare a formare delle placche o dei noduli (lesioni più spesse). Mentre le dermatiti fotoallergiche, scatenate dall’interazione tra la luce solare e alcune sostanze chimiche contenute in farmaci o cosmetici, oppure da sostanze vegetali, «sono una forma di allergia vera e propria - specifica l’esperto -. Per individuare la sostanza responsabile il paziente deve eseguire un photopatch test. Basterà eliminarne l’uso per evitare la reazione autoimmune». Infine, aggiunge Argenziano: «Anche l’eritema solare è considerato una forma blanda di ‘allergia’, che scompare a mano a mano che la pelle si abbronza».

Fonte: https://www.corriere.it/salute/dermatologia/23_luglio_31/esistono-allergie-sole-come-curare-intolleranze-pelle-raggi-solari-0164de42-22f8-11ee-b502-ec4b73fb958b.shtml